DEFINIZIONI E PRINCIPI
Il Teatro Sociale, secondo il modello di Teatro degli Affetti, non si basa sull’azione di una compagnia teatrale con un proprio spettacolo dentro un territorio e non contempla la costruzione di un evento spettacolare in contesti quali carceri o istituzioni totali. Queste modalità non attengono alla dimensione sociale del teatro ma a quella artistica o educativa.
Il Teatro Sociale - metodo TdA si attua all’interno di un territorio predeterminato e vede come utenti-attori tutti i soggetti che vi abitano. Assume come riferimento del proprio intervento un macro-gruppo multigenerazionale, all’interno di comunità sociali artificiali.
I principi guida: Contrasto all’Anonimia e all’Anomia, stimolo continuo alla conoscenza reciproca e alla solidarietà creativa come regolatore sociale, allargamento della base affettiva sociale, fruizione vitale di tutto lo spazio pubblico non istituzionalizzato.
L’intento è quello di proporre la sperimentazione dei meccanismi di costruzione partecipativa che coinvolgano il maggior numero di differenze sociali, culturali, anagrafiche, istituzionali, così da giungere ad un’Azione Finale Collettiva, perno per la riformulazione dei rapporti di forza del potere e della diminuzione dei conflitti sociali.
Il Teatro Sociale metodo TdA agisce sull’integrazione degli spazi, sulla contiguità degli opposti, sulla fusione delle diversità.
NUCLEI DI RICERCA
- Differenza tra Animazione sociale e Costruzione collettiva sociale
- Happening, manifestazioni, feste, cortei: definizione e modalità applicative di teatro sociale
- Definizione e applicazione delle forme di Genitorialità Allargata per lo sviluppo di un contesto relazionale solidale.
- Applicazione della Ludoteca Diffusa come progetto di rete affettiva tra famiglie.
- Studio della correlazione tra Aggressività e Violenza e Anonimato e Anonimia.
- Teatro sociale come laboratorio di pensiero politico
- Metodologie integrate per l’analisi delle reti affettive e la valutazione dell’intervento.
ESPERIENZE DI RIFERIMENTO
- Azione di ricerca-intervento protrattasi per alcuni mesi all’inizio degli anni ’90, promossa dal centro di aggregazione giovanile, che ha coinvolto un intero quartiere di Bergamo e ha dato vita alla “Festa degli Spazi”, occasione di incontro progettuale e operativo tra realtà molteplici del territorio, in piena cogestione e autogestione. Questa festa è tuttora in vita e viene promossa ogni anno grazie ad una rete che unisce isituzioni e soggetti informali.
- Intervento di area sociale nella scuola media statale di Monza, che ha visto coinvolte tutte le classi, gli insegnanti e i genitori dentro uno sviluppo espressivo/compositivo della durata di una giornata.